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Ricerca HPV


Patologia: 


è un virus che fa parte del gruppo dei papillomavirus. Il papilloma virus umano è piuttosto diffuso e la maggior parte delle donne lo prende almeno una volta nella vita.Cause e complicanze: è la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale ,viene contratto con rapporti sessuali non protetti con un partner infetto, ma anche tramite un semplice contatto nell’area genitale, senza  la penetrazione.

Può interessare i genitali esterni, la vagina e la cervice , ma anche  le zone peri-vulvari e peri-anali, l’ano e raramente la bocca.

I virus che infettano il collo dell’utero sono stati suddivisi in funzione della loro associazione con l’insorgenza di carcinomi:

  • Gruppo 1 (cancerogeni, alto rischio ):
    HPV 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59 e 66
  • Gruppo 2B (potenziali cancerogeni, basso rischio ):
    HPV 6 e 11 ed alcuni HPV beta (quali HPV 5 e 8).

 

Sintomi:


  • Sintomi da infezione: l’ infezione è spesso asintomatica ma si può manifestare con la presenza di “condilomi” ovvero piccole vegetazioni che si sviluppano sulle sedi più frequentemente colpite dall’infezione.
  • Sintomi del tumore al collo dell’utero: possono essere del tutto assenti, oppure così lievi e sfumati da passare completamente inosservati. Mano a mano che il cancro alla cervice uterina progredisce, e le possibilità di cura diminuiscono, possono comparire i tipici sintomi della malattia: sanguinamenti dopo un rapporto sessuale e leggero dolore durante lo stesso, perdite vaginali acquose o sanguinolente, talvolta di odore sgradevole, dolore alla regione pelvica, sanguinamenti vaginali al di fuori del periodo mestruale o dopo la menopausa.

 

 

Diagnosi:


viene spesso scoperta a seguito del rilievo di displasia della cervice uterina tramite pap-test, oppure tramite tampone vaginale e spermiocoltura in biologia molecolare.

 

 

Cura e terapia:


controllo periodico delle lesioni e delle zone “bersaglio”. Utile l’esecuzione con regolarità di pap-test e colposcopia.

Se presenza di condilomi trattamento degli stessi in base alla sede ed alla estensione (si passa da terapie mediche locali fino a trattamenti fisici quali laser terapia, crioterapia, diatermia ecc.). In presenza di aree di displasia (CIN, SIL) trattamento diversificato in base alla loro gravità.

Rapporti protetti in caso di rapporti occasionali. Nel caso di coppie stabili la necessità o meno di protezione va discussa col proprio ginecologo curante.

L’infezione naturale non induce immunità permanente pertanto può essere contratta più volte nell’arco della vita. Come precedentemente citato non vi sono farmaci ad azione sicuramente viricida anche se alcuni farmaci, utilizzati prevalentemente come adiuvanti della terapia distruttiva, migliorano le possibilità di successo terapeutico ed il rischio di recidive. Di questi meritano essere citati l’Imiquimod (unico commercialmente disponibile con la denominazione “Aldara crema”, preparato topico utilizzabile solo sulla cute, non sulle mucose), il Cidofovir (preparabile galenicamente solo presso pochi centri specialistici come crema utilizzabile su cute e mucose) e l’Interferon Alfa (da iniettare in muscolo per parecchie settimane; farmaco con potenziali pesanti effetti collaterali).